Lavoro & Crescita

GIOVANI E PROSPETTIVE FUTURE: UN PERIODO DA DIMENTICARE

GIOVANI E PROSPETTIVE FUTURE: UN PERIODO DA DIMENTICARE

Secondo l’indagine della Fondazione Visentini il 2020 è stato un anno buio: il 29% dei ragazzi vede il proprio futuro all’estero

Secondo l’ultima indagine della Fondazione Visentini sulla percezione del futuro da parte dei giovani, il 2020 è stato un annus horribilis in cui prospettiva di una vita autonoma e speranza di realizzarsi a livello personale e professionale sembrano sempre più irraggiungibili, soprattutto in seguito alla pandemia.

Il primo indicatore in peggioramento è il divario retributivo di genere tra i lavoratori dai 25 ai 34 anni, che è passato dall’1,3% del 2007 al 4,6%. Anche i dati dell’occupazione sono sconfortanti: tra il 2019 e il 2020 si rileva un calo dell’1,5% per gli uomini tra 15 e 29 anni e addirittura del 5% per le coetanee.

In ribasso anche la ricchezza che per gli under 35 è passata da un valore medio di 63.500 euro nel 2006 a 15.000 mentre quello delle famiglie è rimasto sostanzialmente invariato, a testimonianza di come l’impoverimento abbia colpito prevalentemente i giovani.

Stanti queste premesse, non sorprendono i pessimi dati relativi a credito e risparmio a causa di un peggioramento degli indicatori di “indebitamento giovani famiglie” e delle polizze assicurative under 35.

A dimostrazione che le prospettive dei giovani nel nostro Paese non sono delle migliori, c’è un ulteriore indice: sempre secondo la Fondazione Visentini il 29% dei ragazzi vede il proprio futuro all’estero. Le principali cause della “fuga di cervelli” risiedono nelle difficoltà di trovare un lavoro soddisfacente nel proprio paese, soddisfare il benessere economico del proprio nucleo familiare e raggiungere l’indipendenza economica.

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