IA, a che punto sono le amministrazioni pubbliche?
L’assistente digitale che guida le persone nella selva delle procedure on-line è forse l’esempio più esaustivo di Intelligenza Artificiale negli uffici pubblici. Stando agli ultimi rilievi dell’Ocse, il 70% dei paesi hanno deciso di introdurla nei rispettivi uffici pubblici a servizio della cittadinanza, riducendo tempi e costi delle pratiche e offrendo la possibilità di rivedere la gestione (e assegnazione) del personale interno al fine di massimizzarne l’impiego.
Chiaramente siamo solo all’inizio di un percorso ancora solo agli inizi come specifica lo studio Ocse, costretto in molti casi a fare i conti con le barriere culturali innalzate da alcune amministrazioni che di voltare pagina non ne vogliono sapere o con la mancanza dei fondi necessari da stanziare per finanziare i progetti oppure ancora la mancanza di competenze specifiche.
E allora, come fare? Esiste un modo, seppur con difficoltà, per invertire la rotta?
Secondo l’Ocse sì, naturalmente, e nello studio si individuano alcuni percorsi da battere. Innanzitutto l’istituzione di linee guida ben precise e trasparenti che supervisionino gli algoritmi con organi indipendenti; subito a seguire, avere una buona rete di infrastrutture digitali, banche dati sicure e la formazione del personale che deve essere costante nel tempo; in ultimo intessere una rete di coinvolgimento che includa ogni parte in causa: la società civile, i cittadini, le aziende e i governi.
Come dicevamo, siamo ancora ai nastri di partenza, tant’è che il principale uso che ne viene fatto ricade in processi già ben consolidati nei loro automatismi oppure nel mettere a fuoco anomalie nei flussi dei dati. Stando alla relazione, gli ambiti più gettonati sono l’erogazione dei servizi, la loro progettazione, la giustizia e la partecipazione civica, al contrario delle riforme interne alla pubblica amministrazione o l’amministrazione fiscale in cui l’utilizzo dell’IA è al momento solo occasionale. Chiaramente non bisogna fare di tutta l’erba un solo fascio visto che in qualche paese ci si sta muovendo con passo leggermente più spedito. Come ad esempio in Brasile (dove grazie agli algoritmi i tribunali tributari riescono a mettere insieme ricorsi simili affidandoli agli stessi magistrati), o a Singapore (dove è stato sviluppato un sistema di chatbox in grado di accompagnare i cittadini nei pagamenti on-line, semplificando così il lavoro agli sportelli), o ancora allo stesso Parlamento Europeo (dove è stato sviluppato un software in grado di analizzare documenti datati di decenni, facilitando tanto il carico dei legislatori quanto degli stessi cittadini che li vogliono consultare).